Blue Cafe
- Boèmia
- 4 nov 2018
- Tempo di lettura: 4 min

Entro al bar e mi siedo ad un tavolino vicino al muro, da cui posso vedere bene tutto il locale. Ordino un gin tonic che bevo velocemente. Mentre finisco l’ultimo sorso del cocktail vedo entrare un bell’ uomo: moro, alto, indossa una giacca e una camicia che lascia intravedere il fisico muscoloso. Si siede al bancone e ordina una birra. Un paio di minuti dopo un cameriere si avvicina a me e appoggia sul mio tavolo un secondo gin tonic e un biglietto, dicendo solo “da parte dell'uomo al bancone”. Drink offerto e biglietto? Poco originale. Decido comunque di leggerlo, dice: “ti ho notata subito, sei molto bella. Mi piacerebbe conoscerti, se ti va posso sedermi al tuo tavolo”. Non è un gran bell’approccio però è carino, quindi… perché no? Gli faccio un cenno e lui arriva subito. Da vicino si notano ancora meglio i suoi pettorali. Si presenta, si chiama M. e fa il medico: come un riflesso involontario, inizio a pensare di farmi toccare dalle sue mani. Sarà anche colpa del gin tonic, però mi viene voglia di conoscerlo più a fondo. Un’ora (e qualche cocktail) più tardi siamo ancora al bar a parlare, il locale sta per chiudere e io sono un po’ alticcia. M. lo nota e mi chiede dove abito. “A 10 minuti di auto da qui, ho la macchina nel parcheggio qui di fronte” rispondo. “Hai bevuto parecchio, sei sicura di poter guidare? Io abito in un appartamento qua vicino. Se vuoi stanotte puoi dormire da me”.
Ci penso un attimo, ma poi gli dico di si. M. va a pagare le nostre consumazioni, mi prende sottobraccio (non mi oppongo perché non mi reggo molto in piedi e anche perché sentire il suo braccio muscoloso su di me un po’ mi eccita) e mi conduce verso casa sua. In 5 minuti siamo da lui, apre il portone e saliamo in ascensore. Apre la porta, mi prende per mano e mi scorta dentro; poi, senza nessun preavviso, mi abbraccia e mi bacia. Non è volgare né sfrontato, ma deciso e carico di passione, e talmente improvviso che non so come reagire. Qualche secondo dopo si stacca da me e dice: “scusa, è stato un gesto spontaneo. È solo che sei bellissima e mi è sembrato che anche io ti piacessi”. Lo guardo negli occhi mordendomi leggermente il labbro e gli dico “non devi chiedermi scusa”, dopodiché gli metto le braccia attorno al collo e lo bacio. A questo punto lui mi prende per i fianchi, mi sbatte contro il muro mentre con una mano mi solleva la gonna e mi stringe il sedere. La sua presa è decisa e mi eccita: sento che mi sto bagnando sempre più. Ci baciamo con passione per qualche secondo, poi mi libero dalla sua presa e inizio a spogliarlo: gli tolgo la giacca e la camicia, scoprendo finalmente i suoi pettorali. Anche lui inizia a spogliarmi, abbassa la cerniera del mio vestito, fa calare le spalline e lo lascia cadere a terra, scoprendo il mio corpo: ora sono li davanti a lui, con indosso solo un perizoma di pizzo e un paio di copri capezzoli rossi a forma di cuore che ho indossato stasera invece del reggiseno. Lui mi guarda un po’ stupito, evidentemente la sorpresa che ha trovato sul mio seno lo ha colto impreparato. E, a giudicare dal rigonfiamento dei suoi pantaloni, anche eccitato.
“Ti piacciono?” gli chiedo mentre mi accarezzo la parte bassa del seno con la mano. “Oh sì, ti stanno benissimo” mi risponde, e subito dopo inizia a toccarmi le tette. Io sono sempre più bagnata. Abbasso le mie mani sul suo inguine e glielo accarezzo un po’, poi gli slaccio i pantaloni e glieli abbasso insieme alle mutande, liberando finalmente il suo cazzo già perfettamente in tiro. Lo guardo negli occhi e, appoggiandomi ai suoi fianchi per non cadere, mi inginocchio e inizio a toccarglielo e leccarglielo, senza mai staccare il contatto visivo. Continuo a lavorarglielo per un po’, fino a quando lui non si ritrae e dice: “Non ho voglia di concludere subito. Sei d’accordo?”. Certo che lo sono. Mi alzo, glielo sussurro all’orecchio e inizio a baciargli e mordicchiargli il lobo. Sento la sua mano scendere ed insinuarsi finalmente nelle mie mutandine e infila un dito nella mia figa. Io sono bagnatissima e molto predisposta: lui se ne accorge e le dita dentro di me diventano subito due. Mi tocca in un modo magnifico e mi eccita così tanto che mi avvinghio a lui con una gamba e con entrambe le braccia, e inizio a gemere sempre più forte. Poco dopo non resisto più e voglio che mi sbatta: mi stacco da lui, mi tolgo le mutandine, mi metto a pecorina lì sul pavimento dell’ingresso col culo rivolto verso di lui e gli dico: “prendimi, ora!”. Lo sento inginocchiarsi, mi prende per i fianchi e mi fa sua, con decisione e passione. Sento il suo cazzo arrivarmi fino in fondo, è bellissimo e non riesco a trattenermi dall’urlare di piacere. In poco tempo vengo invasa dall’orgasmo, uno dei più intensi che abbia mai avuto. Subito dopo anche M. inizia ad ansimare e lo sento venire dentro di me; riesce a continuare per un po’ anche dopo l’orgasmo poi, dopo lo sforzo finale, esce e si corica sul pavimento di fianco a me.
“Ti è piaciuto?” mi chiede. “Sì, è stato bellissimo. Però, sappi che ci sono stata solo perché stiamo insieme da tre anni. La prossima volta che andiamo in un bar facendo finta di non conoscerci dovrai essere più convincente tesoro”.
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